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O patria

Komponist: Verdi Giuseppe

Oper: Les vêpres siciliennes

Rolle: Elena (Sopran)

Rolle: Danieli (Tenor)

Rolle: Arrigo (Tenor)

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PROCIDA, ELENA, DANIELI E SICILIANIcon entusiasmo e sommo sdegnoO patria adorata,Mio primo sospiro,Ti lascio prostrataNel sangue, nel duol!Il santo tuo spiroPiù bello s'accenda,E fosca a lui rendamostrando ArrigoLa luce del sol!A voi l'infamia,La gloria a me.

ARRIGO
Nel mio petto esterrefatto
Cessò il battito del cor!
L'onta rea di tal misfatto
Fa palese il mio rossor!
Per colpa del fato
In preda al delirjo,
Di sangue bagnato
Ho il patrio mio suol!
O speme! il tuo spiro
Nel seno è già spento;
Non veggo, non sento
Che lutto, che duol!
A lor la gloria,
L'infamia a me.

FRANCESI
Dio possente, a te la lode
Salga umil dai nostri cor!
Ché salvasti il sen del prode
Dal pugnai de' traditor!

MONFORTE, FRANCESI
ad Arrigo
Rivolgi ora grato
A Francia il sospiro!
Dell'Eden beato
E specchio il suo suol!
Più nobil desiro
Il petto t'accenda,
E viva a te splenda
La luce del sol!
A voi l'infamia,
La gloria a me!

ARRIGO
avvicinandosi ad Elena, a Procida ed agli altri Siciliani
Donna!... pietade, amici!
Vi muova il mio dolor!

PROCIDÀ, SICILIANI
respingendolo
No, no; mente l'iniquo - Indietro il traditor!

MONFORTE
Io ti saprò difendere...
Lieto con me vivrai!

ARRIGO
con accento disperato
No! lasciami!... giammai!

PROCIDA
con sprezzo
Or, che quell'empio - è scudo a te,
Di doppia infamia - segno sarai.
verso i compagni
A noi la gloria -la morte a te!

PROCIDA, ELENA, DANIELI, SICILIANI
O patria adorata,
Mio primo sospiro,
Ti lascio prostrata
Nel sangue, nel duol!
Il santo tuo spiro
Più bello s'accenda,
E fosca a lui splenda
La luce del sol!
A voi l'infamia,
La gloria a me!

ARRIGO
Per colpa del fato
In preda al delirio,
Di sangue bagnato
Ho il patrio mio suol.
O speme! il tuo spiro
Nel seno è già spento;
Non veggo, non sento
Che lutto, che duol!
A lor la gloria,
L'infamia a me!

MONFORTE, FRANCESI
Rivolgi ora grato
A Francia il Sospiro!
Dell'Eden beato
È specchio il suo suol!
Più nobil desiro
Il petto t'accenda,
E viva a te spienda
La luce del sol!
A voi l'infamia,
La gloria a me!

A un gesto di Monforte, vengon trascinati via Procida, Elena ed i Siciliani. Arrigo vuol correre dietro loro, Monforte il trattiene. Procida ed Elena lo respingono con disprezzo nel mentre ch'egli loro tende le mani in atto di supplicare. Oppresso, annichilito, Arrigo vacilla e cade nelle braccia di Monforte.