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PARTE SECONDA Un sito ridente alle Porte del Chiostro di S. Giusto. Una fontana; sedili di zolle; gruppi d'aranci, di pini e di lentischi. All'orizzonte le montagne azzurre dell'Estremadura. In fondo a destra, la porta del Convento. Vi si ascende per qualche gradino.
SCENA PRIMA La Principessa d'Eboli, Tebaldo, la Contessa d'Aremberg, Dame della Regina, Paggi Le Dame sono assise sulle zolle intorno alla fonte. I Paggi sono in piedi intorno ad esse. Un paggio tempra una mandolina.
CORO Sotto ai folti, immensi abeti, Che fan d'ombre e di quieti Mite schermo al sacro ostel, Ripariamo e a noi ristori Dieno i rezzi ai vivi ardori, Che su noi dardeggia il ciel!
TEBALDO entra in scena colla Principessa d'Eboli Di mille fior covresi il suolo, Dei pini s'ode - il susurrar, E sotto l'ombra - aprir il volo Qui l'usignolo - più lieto par.
CORO Bello è udire in fra le piante Mormorar la fonte amante Stilla a stilla, i suoi dolor! E, se il sole è più cocente, Bello è l'ore far men lente In fra l'ombre e in mezzo ai fior!.
EBOLI Tra queste mura pie la Regina di Spagna Può sola penetrar. Volete voi, compagne, già che le stelle in ciel Spuntate ancor non son, Cantare una canzon?
CORO Seguir vogliam il tuo capriccio, O principessa: attente udrem.
EBOLI a Tebaldo A me recate la mandolina: E cantiam tutte insiem. Cantiam la canzon saracina, Quella del Velo, propizia all'amor.